Vediamo le potenziali situazioni in cui puoi incorrere e le corrette tempistiche per approcciare:
1) Incroci per strada una ragazza che ti piace. Devi approcciarla in modo indiretto (leggi l'articolo sedurre con iniziale indifferenza) o rischi di non rivederla mai più.
2) Vedi una ragazza in un locale? Puoi aspettare un po' di tempo (non tanto o rischi che lei abbandoni il locale) e creare status lungo la serata (presumo tu sappia come creare status, hai letto la guida “Seducente, Dominante e Sicuro di te”, vero?) e poi approcciarla o fartela presentare da un amicizia in comune ( a tale scopo dovrai inserirti nel suo circolo sociale).
E lei come la approcceresti?
3) Ti piace una tua collega di lavoro? Allora, hai più tempo per articolare un piano di seduzione: puoi, per esempio, mostrare iniziale indifferenza e poi, gradualmente, costruire un rapporto cercando di alimentare in modo continuativo la fiamma dell'attrazione (puoi usare l'altalena emozionale).
Ma la regola aurea negli approcci è non esitare mai per troppo tempo: una volta ricevuti segnali di gradimento, da quel preciso momento è ora di concludere l'approccio (metterla a suo agio, conoscenza più approfondita, escalation del contatto fisico, bacio o richiesta del numero di cellulare). L'esitazione spesso è data da paranoie inutili che fanno perdere attrazione nella ragazza perché non gradisce la tua insicurezza (l'insicurezza non è attrattiva per una donna).
In assenza di segnali di gradimento palesi, è sempre preferibile mostrare disinteresse alla ragazza da approcciare.
Ogni donna, quando la consoci, si aspetta che tu ci provi spudoratamente in un arco temporale molto breve: il tuo obiettivo sarà stupirla non manifestando il tuo interesse subito, anzi mostrando disinteresse.
Di seguito un video che mostra l'incapacità di approcciare della maggioranza degli uomini. Una ragazza in giro per Napoli subisce fischi e commenti da non seduttori bisognosi.
Con il presente, colgo nuovamente l'occasione per spiegare la differenza tra approccio diretto e approccio indiretto. Nel primo palesi immediatamente alla ragazza il tuo interesse. Devi utilizzare tale approccio solamente quando hai ricevuto due o più segnali di gradimento. L'approccio indiretto consiste, invece, nell'approcciare una ragazza con un banale rompighiaccio (una richiesta di informazioni per esempio), velando a livello verbale e non verbale (che è la parte più complessa: ricorda che le donne sono abili nel leggere i segnali corporei e il linguaggio paraverbale) le tue reali intenzioni e mostrando disinteresse. Nell'approccio indiretto lo scopo primario è creare attrazione facendo apprezzare alla ragazza il tuo valore; inizierai a mostrare interesse appena scorgerai potenziali segnali di gradimento da parte sua.
Utilizzare un approccio indiretto quando si sono ricevuti più segnali di gradimento è inutile, anzi a volte è persino dannoso in quanto lei si è esposta mostrando interesse.
L'altra differenza è quella esistente tra un approccio con una perfetta sconosciuta e una presentazione fatta da un'amicizia comune. Nel primo caso, la ragazza erigerà al 99% barriere difensive; nel secondo caso, se a presentarvi è una persona di cui la ragazza si fida, le barriere difensive saranno minori. In ambedue i casi, in assenza di iniziali segnali di gradimento, dovrai mostrare inizialmente disinteresse.
Hai dubbi o hai una situazione che non riesci a risolvere? Scrivi a davide.balesi@comesedurre.it
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