Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

lunedì 4 marzo 2013

Estratto dell'Ebook "Come Rendere gli Altri un Libro Aperto ai Tuoi Occhi"

Conoscere il linguaggio del corpo è essenziale per sedurre. 

In questo post ho preparato un estratto dell'ebook "Come rendere gli altri un libro aperto ai tuoi occhi". Questa breve estrapolazione tratta del linguaggio non verbale nel contesto lavorativo.

Tratto dal capitolo 3 "Il contesto lavorativo".

Le mani giunte a preghiera (“la guglia”): questo gesto è chiamato chiusura delle mani a “guglia”. La posizione viene assunta unendo le mani come per pregare, i pollici possono toccare l'indice o essere perpendicolari a questi ultimi.
Le mani si trovano all'altezza del petto o della vita. Chi assume questa posizione durante una riunione di lavoro, mentre gli altri parlano, vuole infonderete l'idea che abbia la soluzione giusta, e al 90% ce l'ha davvero! Noterete che il collega continuerà a mantenere le mani unite anche quando prende la parola. Potrete notare anche un gesto di compiacimento che fa passando velocemente la lingua sulle labbra: il fatto di essere interpellato lo inorgoglisce.


Usate anche voi tale postura: quando sarete interpellati le aspettative nei vostri confronti saranno molto elevate.

Gesti di chiusura da seduti: mentre esponete, durante la riunione, le vostre idee potrete notare gesti di chiusura da parte dei vostri colleghi: potrebbero essere dettati da non condivisione delle vostre idee o da invidie e antipatie nei vostri confronti.

Un collega che siede in posizione difensiva vuole porre una barriera tra sé e gli altri. Non necessariamente significa che non ci apprezza, potrebbe solamente trovarsi a disagio in quell'ambiente e in quel dato momento. Ovviamente, se notiamo che assume tale posizione di chiusura ogni volta che prendiamo noi la parola, dovremmo iniziare ad avere il sentore che è infastidito da noi o dal nostro discorso.

La variante con un dito sulla fronte indica un atteggiamento riflessivo. Una barriera parziale, rappresentata da un solo braccio e le gambe incrociate, indica che il nostro interlocutore non è convinto di qualcosa.


Una posizione di chiusura potrebbe essere quella delle mani intrecciate.

Solitamente, indica uno stato ansioso e negativo, anche se associato al sorriso. Più le dita vengono premute con forza, maggiore è il tentativo di autocontrollo. Il collega che assume questa posizione si sente a disagio, probabilmente si sente nervoso perché è conscio che le sue argomentazioni non sono valide o, semplicemente, è molto introverso e non vuole essere in alcun modo al centro dell'attenzione. Alcune persone, quando devono parlare in pubblico, assumono la posizione con le mani giunte a livello inguinale.

Il significato correlato allo stato ansioso è lo stesso.
Per mettere a proprio agio un soggetto barricato in tale posizione difensiva, bisognerebbe indurlo a disincrociare le mani, dandogli ad esempio qualcosa da reggere.

Chiusura con presa delle braccia: un'altra posizione di chiusura che potete riscontrare è quella con la presa delle braccia.

Mentre le braccia conserte con i pugni chiusi denotano ostilità, la variante in cui ci si afferra i muscoli tricipiti denota molta insicurezza e scetticismo verso ciò che si sente. L'afferrarsi le braccia simula un abbraccio volto a dare conforto. Ribadisco che chi assume spesso tali posizioni non regala una buona opinione di sé alla gente. Provate a immaginare l'effetto verso i colleghi in una riunione aziendale.

Chiusura ma sicurezza di sé: una variante dei gesti di chiusura è la posizione con pollici in vista. Il pollice o i pollici in vista denotano sicurezza di sé: permane lo stato di negazione e chiusura, ma lasciando intravedere sicurezza e ostentazione.

I pollici rivolti verso l'alto indicano sempre una grande stima di sé, associata però ad una volontà di stare sulla difensiva.
Non assumete mai tali atteggiamenti con i vostri superiori per non indispettirli.
Se li assume un vostro collega, potete ribattere con un altro gesto di dominanza come le mani sui fianchi.


Anche tenere le mani in tasca (gesto solitamente indicativo di chiusura e disinteresse) ma con i pollici in vista, denota un atteggiamento di sicurezza.


Esiste anche la variante con le mani infilate nelle tasche posteriori dei pantaloni: in questo caso potrebbe esserci una volontà di nascondere il lato più dominante della personalità.

Mani in tasca: indicano disinteresse, volontà di non parlare e chiusura.
Un vostro collega viene interpellato da un superiore, si alza dalla propria sedia e si infila le mani in tasca: è la posizione più controproducente avrebbe potuto assumere.

L'impressione che si dà è quella di non voler intervenire e, quindi, è molto negativa nel contesto studiato.
Mostrate sempre le mani, soprattutto i palmi, gesticolate spesso per fortificare le vostre argomentazioni, solo così riuscirete a fare una buona impressione ai vostri superiori e ai vostri colleghi.
Ricordate però che mostrare i palmi rivolti all'insù è positivo perché esprime sincerità ed apertura, mostrare le mani con i palmi rivolti all'ingiù viene spesso inteso come un gesto volto a dominare o impartire ordini.


Se ancora non  lo hai fatto ti consiglio caldamente di leggere la guida: "Come rendere gli altri un libro aperto ai tuoi occhi".

Nessun commento:

Posta un commento